Metavisione a S.Severa : Marco Luzzatto; Psicologia del Dolore: Dr. Giuseppe D'Amore

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    Ho avuto modo di discutere personalmente con Marco Luzzatto della sua attività di sperimentatore - ci siamo personalmente conosciuti da un'altra parte non ricordo dove,mi pare a S.Marinella (prima i convegni di Enrico Piendibene si tenevano a S.Marinella).

    Ebbene,in quei 20 minuti di conversazione abbiamo per così dire discusso sul problema dello scetticismo e sul fatto che la scienza non riconosca ancora la validità delle sperimentazioni di Marco sulla Metavisione.

    Si è detto per esempio che a livello epistemologico ci sarebbero i criteri per un riconoscimento ufficiale,per esempio,quello della ripetibilità e quello del controllo dello sperimentatore. Si è detto che il problema dunque non si pone tanto a livello epistemologico - la metavisione ci rientrerebbe tutta nella qualifica di 'scienza' - quanto nel fatto che l'odierna scienza fatica a dare un tale riconoscimento poichè la metavisione verrebbe inquadrata come branca della parapsicologia,in ambito accademico la parapsicologia risulta avere qualche criticità a livello di statuto epistemologico.

    Poi abbiamo anche parlato del fatto che in giro - sopratutto su youtube - è aumentato il numero di coloro che si improvvisano sperimentatori della metavisione,e Marco ha ben specificato che tutti costoro che sperimentano senza avere alle spalle una preparazione scientifica sono da ritenere poco affidabili o poco scrupolosi.

    Abbiamo anche discusso di un aspetto molto interessante,che con l'evoluzione tecnologica degli strumenti da lui utilizzati si osserva un aumento per così dire "statistico" delle presenze di entità che si registrano con la strumentazione,come a voler dire una sorta di 'ansia' dall'altra parte che vogliono manifestarsi per il tramite di tale strumentazione.


    Riguardo alla relazione tenuta dal dottor Giuseppe D'Amore sugli aspetti psicologico-evolutivi della sfera emotiva,si faceva riferimento al legame emotivo coinvolto nel lutto,a causa del quale tale legame si rompe sopratutto a livello del sistema limbico.

    Una tale relazione,che verteva sugli aspetti psicologici e psicosomatici del vissuto del lutto,ha scatenato secondo me nei partecipanti non poche reazioni avverse,alcune delle quali espresse in alcuni interventi dei partecipanti.

    La preoccupazione che era alla base di queste reazioni mi è parso di capire che vertesse su un presupposto che la relazione del dottore
    non prendesse in considerazione il percorso spirituale di coloro che partecipano ai convegni dopo aver subito un lutto.

    Il dottore si è preoccupato di chiarire che il suo intento non è tanto quello di contrapporsi al percorso spirituale quanto semmai quello di
    affiancarsi a tale percorso,tentando in qualche modo di far capire che la psicologia non ha alcun intento di sottovalutare - o negare - gli
    aspetti spirituali.Semmai,l'intento era quello di far capire che nel lutto sono coinvolti 'anche' dei processi a livello emotivo,come un qualcosa che si spezza e che le persone,quando si rendono conto di tale aspetto,possono per così dire venirne fuori se comprendono come ricostruire quel legame emotivo
    che si è rotto al loro interno,lavorando sugli aspetti psicologici oltre che su quelli spirituali.

    Edited by kaomanao - 19/5/2019, 11:58
     
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    Bellissimo articolo, grazie, oggi cerco di dargli più visibilità. Buona Domenica
     
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