Nelle esperienze pre-morte la prova del possibile distacco dell'anima dal corpo

Il chirurgo Lloyd W. Rudy afferma

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kaomanao
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    267

    Status
    Offline
    C'è un interessante commento su youtube della dottoressa Francesca Volando (medico internista) che risponde a chi ritiene che una nde sia frutto di un cervello morente in base all'opinione che dopo un'infarto cardiaco il cervello continui a funzionare sebbene per pochissimo tempo.

    (nello spoiler ho inserito il video di youtube sul racconto di una 'ritornata' da una Nde,e in cui tra i commenti compare quello della dottoressa di 1 settimana fa)




    Dottoressa Francesca Volando
    Parliamo di dati scientifici, sono medico internista quindi qualcosa di medicina penso di saperla. Il cervello è un organo molto delicato, ha necessità di un flusso costante e continuo di nutrienti ed ossigeno per le sue necessità metaboliche. Consuma da solo il 20% delle risorse quotidiane metaboliche sotto forma di glucosio e ossigeno utili per ossidare lo zucchero ed ottenere rapidamente ATP (adenosintrifosfato) dai mitocondri, che funge da substrato per numerose reazioni biochimiche interne ed esterne ai neuroni. Ciò in virtù della generazioni di potenziali di membrana che altro non sono che delle microcorrenti elettriche che viaggiano lungo gli assoni e i dendriti. Il cervello è molto isolato dal mondo esterno per questioni di fragilità organica intrinseca, essendo facilmente preda di infezioni e degenerazioni qualora non vengano rispettati sempre e comunque le sue necessità. Per comunicare con l'esterno infatti utilizza gli organi di senso, delle sue terminazioni periferiche specializzate nel percepire le differenti forme di energia presenti nell'ambiente in cui si trova col resto del suo corpo. Ogni mancanza di rispetto delle sue esigenze porta alla progressiva interruzione della sua attività, che come si sa è permanente, sebbene dislocata in aree diverse a seconda della funzione in atto al momento. Possiamo però dire che non vi sia un'area mai disattiva tranne in circostanze patologiche che bloccano l'afflusso di sangue (ictus ed emorragie), determinano eccessi dei potenziali d'azione (epilessie) o riducano la quantità di ossigeno nel torrente ematico (ipossie varie o interventi chirurgici). Quando una persona va in arresto cardiocircolatorio, tutto ciò avviene immediatamente venendo a mancare la funzione di pompa da parte del miocardio. In tale circostanza il poco ossigeno presente nel cervello che non subisce ricambio dal torrente circolatorio bloccato, non può far fronte alle necessità metaboliche dei neuroni ed alla fine si bloccano in breve tempo i segnali elettrici prima vigenti in quanto viene a mancare la quota di ATP mitocondriale prima regolarmente fornita. Tutto ciò naturalmente viene rilevato tramite dei sofisticati macchinari presenti di solito nelle unità di rianimazione e cardiologia, proprio per rilevare i voltaggi encefalici (parlo di valori di circa 90 microelettronvolt MeV quindi potenziali molto bassi), e stabilire se sia presente o meno un'attività elettroencefalografica utile alla vita. Ricordo a tutti che il cervello regola le attività vitali dell'organismo specie del respiro con un centro ipotalamico ad hoc per quest'attività che, nel corso di un infarto cessa quasi contemporaneamente a quella cardiaca necessitando di una rianimazione cardiopolmonare o RCP.
    Una persona quindi che subisce uno o più arresti dell'attività miocardica non può avere un cervello funzionante nemmeno nelle sue funzioni basilari e, nel caso di un mancato ripristino delle stesse la morte può intervenire in tempi molto rapidi di secondi (vedi ad esempio i decessi dei compianti Pino Daniele e Mango) o comunque entro un'ora dalla sospensione del battito cardiaco. Perciò non si sogna, non si possono avere ricordi di quegli istanti o minuti con una totale perdita di coscienza fisica perché mancano le energie per memorizzarli. Quindi se qualcuno vi dice che durante un infarto ha visto e sentito cose (e l'infarto è documentato dal tracciato ECG che rimane piatto per diversi secondi o minuti prima del definitivo ripristino del battito sinusale), non sta inventando nulla e al proposito ci sono numerosi studi di casi davvero straordinari al riguardo che vi invito a leggere prima di commentare. Non si tratta di qualcosa di religioso anzi, molte religioni faticano ad accettare queste cose perché stravolgono lo status quo delle loro teologie, ma di esperienze che ancora oggi non riusciamo a definire nel loro complesso. Potete crederci o no ma non offendete chi le ha vissute.
     
    Top
    .
9 replies since 4/1/2015, 22:54   290 views
  Share  
.